E’ in atto una situazione tutt’altro che semplice a Treno e, per questo, arriva l’appello: scopriamo di cosa stiamo parlando e cosa succede
La situazione appare ormai sempre più complessa a Trento. Nella città italiana, infatti, l’economia appare sempre di più in una condizione di stagnazione. Secondo quanto emerso da alcuni dati rilasciati, infatti, pare che il fatturato delle aziende presenti sul territorio di Trieste abbia subito un calo non indifferente e che soprattutto sia quantificabile con il 1,1 per cento
. Un numero che potrebbe, in apparenza, sembrare piccolo e marginale, ma che in realtà nella legge dei numeri e del mercato che ci circonda appare più drastico che mai. Per scoprire più nel dettaglio cosa sta succedendo, continuate a leggere insieme a noi.
E’, dunque, arrivato il momento di reagire e soprattutto di trovare una soluzione per riuscire a invertire quella che ormai sembra essere diventata una tendenza. Il secondo trimestre del 2024, d’altronde, è stato tutt’altro che favorevole per quanto riguarda l’economia trientina, portando a uno stato di sofferenza in particolar modo le piccole imprese che così facendo cominciano ad avere sempre più difficoltà nel riuscire a rimanere a galla.
Queste, invece, le parole del segretario generale della Cgil, ovvero Andrea Grosselli. Vista e considerata la situazione tutt’altro che favorevole e semplice che stanno vivendo le numerose e piccole aziende presenti sul territorio di Trieste, per il Cgil è arrivato il momento di fare un appello.
Il suo segretario generale, infatti, spiega che priorità sono senza dubbio proprio le piccole realtà, in modo tale da poterle sostenere e soprattutto per riuscire a ottenere una loro crescita dimensionale quanto più possibile. Ma, allo stesso tempo, anche per poter andare incontro a una maggiore innovazione e miglioramento della qualità del lavoro. Il rallentamento a cui sono andate incontro le aziende triestine, d’altronde, è stato evidente agli occhi di tutti e ha colpito in particolar modo proprio il comparto manifatturiero. Qui, infatti, le assunzioni hanno cominciato a diminuire sempre di più mentre, dall’altro lato, aumentavano invece la presenza di contratti precari e la cassa integrazione. Insomma, si è andata così generando una situazione di assoluta incertezza.
E se le imprese di medie e grandi dimensioni, tutto sommato, riescono a sopravvivere, non si può certo dire lo stesso per quelle invece di piccole dimensioni che sono così costrette a ridurre i propri investimenti. Proprio per questo motivo, spiega sempre la Cgil attraverso il proprio portavoce, è ora arrivato il momento di intervenire per poter aiutare queste realtà. Il prossimo passo, dunque, sarà senza dubbio quello di fornire delle misure finanziate tramite il Pnrr, ma allo stesso modo anche la Provincia deve rimboccare le maniche. Il prossimo passo deve dunque essere quello di revisione delle politiche industriali e di ideazione di incentivi per chi investe sul lavoro di qualità.
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