Il caso Sangiuliano-Boccia si tinge ulteriormente di giallo: il ministro della cultura aveva pagato a spese sue i viaggi all’imprenditrice.
Negli ultimi giorni, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è finito al centro dell’attenzione mediatica per una questione legata ai viaggi effettuati con l’imprenditrice campana, Maria Rosaria Boccia.
Quest’ultima, figura già nota nel panorama politico, è stata spesso vista al fianco del ministro durante vari eventi culturali e festival letterari. Tuttavia, al di là del G7 organizzato presso gli “Scavi di Pompei”, sono emerse altre polemiche circa le spese di questi spostamenti, con insinuazioni sul possibile uso di fondi pubblici.
Attraverso i social, Maria Rosaria Boccia ha cercato di difendere la sua posizione, dichiarando pubblicamente di non aver mai sborsato un centesimo per i viaggi fatti insieme al ministro, Sangiuliano.
Queste affermazioni hanno sollevato ulteriori dubbi sull’origine dei fondi utilizzati per coprire le spese di volo, soggiorno e trasferimenti dell’imprenditrice. La trasparenza sui costi è diventata così un tema caldo, portando Sangiuliano a intervenire per chiarire la situazione.
Il ministro della cultura, rispondendo alle polemiche, ha categoricamente negato che fondi del ministero siano stati utilizzati per finanziare i viaggi di Boccia. Per confermare la sua versione, ha fornito dettagli precisi su diverse transazioni effettuate con la propria carta di credito, dimostrando che i pagamenti erano stati sostenuti a titolo personale e non con denaro pubblico.
Il primo caso riguarda il viaggio di Maria Rosaria Boccia a Catania in occasione del festival letterario “Taobuk” di Taormina. Sangiuliano ha rivelato che il 18 giugno scorso ha acquistato un biglietto per il volo Ita Airways, del valore di 486 euro. Allo stesso modo, ha coperto il costo del volo di ritorno, pagato sempre con la sua carta di credito, per un importo pari a 424 euro.
Successivamente, per un altro evento culturale a Polignano a Mare, il ministro ha pagato 759 euro per un volo di sola andata che ha portato Maria Rosaria Boccia a Bari.
Anche in questo caso, ha voluto sottolineare che l’alloggio era stato coperto dagli organizzatori del festival. Infine, Sangiuliano ha pagato anche il treno “Frecciarossa” per un viaggio in direzione Milano, per una visita alla “Pinacoteca” di Brera, spendendo 258 euro.
Le spese personali sostenute dal ministro sono così venute alla luce per dimostrare a tutti che, contrariamente a quanto suggerito, non è stato utilizzato il danaro degli italiani per finanziare i viaggi dell’imprenditrice pompeiana.
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