L’altro positivo

L’idea che la costruzione identitaria dell’Io collettivo richieda necessariamente l’esistenza di un Altro contro il quale tale identità possa essere costruita è oggi un assunto condiviso da un vasto numero di autori nella letteratura sul nazionalismo e l’etnicità.

La relazione tra l’Io e l’Altro è inoltre spesso rappresentata secondo un rapporto di ostilità, per cui l’Altro costituisce una minaccia all’identità dell’Io. Al riguardo, Anna Triandafyllidou ha sostenuto che «la storia di ogni nazione è caratterizzata dalla presenza di un altro significativo che ha influenzato lo sviluppo della sua identità attraverso la propria presenza minacciosa».

Io collettivo cosa accade?
L’altro positivo (NazionieRegioni.it)

Nonostante altri autori abbiano offerto una visione più sfumata, l’idea che la presenza di un soggetto Altro negativo, spesso immaginato come un nemico, sia la modalità più comune attraverso la quale avviene la costruzione identitaria dell’Io collettivo rimane una nozione ampiamente accettata nella comunità scientifica.

Gli Altri positivi

La presenza di soggetti Altri «positivi», ovvero soggetti collettivi coi quali l’Io sviluppa una relazione di comunanza, ammirazione e, addirittura, emulazione è invece presa in esame soltanto raramente. Questo saggio intende contribuire allo studio della costruzione dell’Io collettivo concentrandosi proprio su come esso si possa relazionare non soltanto a uno o più soggetti Altri «negativi», ma anche ad (almeno) un soggetto Altro «positivo», rappresentato come un’incarnazione delle proprie virtù, un modello da seguire e/o uno standard al quale equipararsi.

Io collettivo e non solo
Cosa accade all’io collettivo? (NazionieRegioni.it)

Esaminando il rapporto dinamico tra Io, Altro negativo e Altro positivo attraverso un’analisi del discorso identitario sviluppato da tre partiti nazionalisti (lo Scottish National Party, l’Esquerra Republicana de Catalunya e la Lega Nord) in Europa occidentale dagli anni Ottanta e Novanta ad oggi, il saggio intende inoltre rispondere alla necessità di fornire nuove riflessioni teoriche ed empiriche sulla relazione triangolare tra stati, nazionalismi senza Stato e integrazione Europea sottolineata qualche anno fa da Karolewski e Suszycki (2007).

Il contributo dimostra che tali partiti hanno utilizzato il concetto di «Europa» come un Altro positivo da opporre all’Altro negativo e al quale attribuire valori positivi in linea con le virtù assegnate all’Io collettivo. Basandosi sugli assunti della teoria dell’identificazione sociale, il nostro contributo suggerisce che tale strategia ha giocato un ruolo fondamentale nel processo di «comparazione sociale» dell’Io collettivo, contribuendo ad aumentare lo status dell’Io in riferimento alle caratteristiche distintive investite di significato positivo e di ridurre, conseguentemente, lo status dell’Altro negativo relativamente alle stesse.

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Emmanuel Dalle Mulle dal numero 8 di Nazioni e Regioni

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