Anche se qualcosa si è sbloccato, grazie al calo dei tassi di interesse, il mercato immobiliare italiano è ancora in crisi.
Qualcosa si sta muovendo, il trend è certamente positivo, grazie al calo dei tassi di interesse, fissi e variabili, messo in atto dalla Banca Centrale Europea, chiamata a pronunciarsi il prossimo 12 settembre. Le rate del mutuo sono calate negli ultimi mesi, dopo l’impennata drammatica dello scorso anno, che ha paralizzato il mercato immobiliare.
Tuttavia, la crisi non è ancora scongiurata, nonostante i titolari di un mutuo possono iniziare a respirare. Il fatto è che di case se ne vendono poche, costano troppo per le tasche di un lavoratore comune, inoltre le banche non si fidano a finanziare un mutuo, senza avere prima certezze assolute. C’è mancanza di offerta, e il potere d’acquisto è calato drasticamente.
Crisi nel settore immobiliare, l’Italia fatica a riprendersi, nonostante qualche timido accenno positivo
Il mercato immobiliare residenziale italiano ha subito un drastico calo del 7,2% all’inizio del 2024. Da allora, qualcosa è cambiato in meglio, recuperando punti, ma ancora non si riesce a uscire dalla crisi che affligge il mercato degli immobili. L’offerta di case nuove è scarsa, per via dell’incertezza economica, del basso potere di acquisto delle famiglie, delle difficoltà di accesso al credito. INPS, bonus 800€: la scadenza è a ottobre, se sei interessato come richiederli.
Forse, a salvarsi, l’unica città italiana è Milano, sempre in via di modernizzazione, la città italiana più europea. Ma come mai il mercato immobiliare è così paralizzato? Bisogna considerare diversi fattori, come ad esempio, la scarsa offerta di edifici Green, ad alte prestazioni energetiche. L’Italia, lo sappiamo, è un Paese vecchio, e la maggior parte di case necessita di un ammodernamento.
A livello di efficienza energetica siamo indietro a tutti, in Europa, dunque l’offerta fatica a rispondere in modo adeguato alla domanda per abitazioni sostenibili e moderne. Inoltre, le famiglie italiane hanno perso potere di acquisto, con stipendi fermi da 30 anni, non in linea con il costo della vita. Le case sono sempre più costose, quasi inaccessibili, per un lavoratore normale. Concessioni balneari prorogate fino al 2027: il Governo vara la riforma (ma scontenta parecchi).
Crisi del settore immobiliare, c’è poca richiesta di case nuove e moderne
I tassi di interesse elevati, nonostante il calo graduale degli ultimi mesi, spaventano ancora, e restano comunque elevati rispetto al periodo pre crisi. Infine, a incidere è anche il flop del Superbonus, manovra molto interessante ma sfruttata “all’italiana”, ossia in maniera scriteriata, con numerose truffe che hanno eroso tutti i finanziamenti erogati.
Significa che tante case, che hanno iniziato i lavori di ristrutturazione grazie al Superbonus, sono rimaste con i lavori fermi. Dunque, è l’acquirente a dover stanziare i soldi per sbloccare i lavori. Questa situazione scoraggia non poco la vendita delle abitazioni. Ma non è tutto, perché le nuove costruzioni, in Italia, sono pochissime. Beffa per chi ha usufruito del Superbonus: scatta la stangata in questo caso.
Queste rappresentano solo il 6,8% delle vendite totali. Milano è l’unica città che tiene botta, continua a investire per nuove costruzioni e ha maggiore domanda di case nuove e a efficientamento energetico superiore. Nelle altre città le domande sono decisamente inferiori. Non sappiamo quando questa situazione si sbloccherà, servirebbero tante coincidenze, comunque sia, le previsioni per il prossimo anno sono leggermente positive.