Trentino, tragedia in alta quota: Fabrizio Longo, manager di Audi Italia, precipita da 3mila metri di altezza durante la scalata della cima Payer.
Una vera e propria tragedia, quella che nel primo pomeriggio di sabato – 13.15 l’orario esatto – colpiva il gruppo Audi Italia. Il direttore 62enne Fabrizio Longo, originario di Rimini, è precipitato da 3mila metri di altezza mentre si trovava tra le montagne del gruppo dell’Adamello, nei pressi della cima Payer.
Un percorso, quello che il manager di Audi Italia aveva intrapreso in solitaria, che avrebbe dovuto portarlo fino in cima alla vetta. Sulla sommità più alta della montagna, però – come riporta anche il Corriere Romagna -, Longo non è mai arrivato.
Il manager è infatti precipitato mentre percorreva una vita ferrata, ad un’altitudine di circa 3mila metri, in un tratto di montagna sito al confine tra le province di Brescia e Trento. Per lui non c’è stata nessuna possibilità di intervento. A dare l’allarme, un alpinista che si è trovato ad assistere alla scena in diretta.
Ad accorgersi del fattaccio, un alpinista che si trovava nel medesimo tratto di montagna del manager 62enne. E che, da lontano, ha assistito al suo volo da 3mila metri di altezza. Inutili i tentativi dello spettatore di dare l’allarme, chiamando i soccorsi.
Nonostante l’elicottero del soccorso alpino si sia precipitato in zona in breve tempo, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare la morte del manager di Audi Italia, il cui corpo giaceva senza vita 200 metri sotto la vetta che aveva tentato, invano, di raggiungere.
La salma è stata poi prelevata dall’elicottero della Guardia di finanza e trasportata a Carisolo (Val Rendena), in provincia di Trento. “È accaduta una disgrazia – sono le parole di Gabriele Chiodi, vicepresidente del Cai (Club alpino italiano) di Rimini, città d’origine di Longo -. Chi va in montagna e si porta ad altitudini così elevate, purtroppo, sa che può lasciarci le penne“.
Un passo falso, dunque, è costato la vita al manager 62enne che aveva scelto di scalare la cima Payer in solitaria. Da qui, il suggerimento di Gabriele Chiodi rispetto alle escursioni in montagna: “Mai andare da soli, anche se si è esperti. Nelle ferrate e nelle arrampicate bisogna essere sempre in sicurezza. La montagna non perdona“.
La notizia della morte di Fabrizio Longo non è la sola ad aver segnato tragicamente il passaggio dal caldo agosto al più mite settembre. Un volo di 40 metri, in questo caso all’interno di una cisterna, è costato la vita ad un imprenditore 66enne.
La tragedia si è consumata a Marina Velca di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Carlo Picano (questo il nome della vittima), che si occupava di manutenzione idrica, è stato rinvenuto morto nella mattina del 27 agosto.
Ancora da chiarire le cause che hanno portato al decesso. L’ipotesi più accreditata, finora, è che l’imprenditore sia accidentalmente precipitato da un serbatoio dell’acqua, schiantandosi al suolo dopo un volo di 40 metri. Non si esclude, in parallelo, la possibilità che si sia trattato di un atto volontario.
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