Rimini, tre fratellini di origine macedone strappati alla morte da un bagnino di salvataggio. Il papà prendeva il sole in quinta fila.
Stavano giocando in acqua e si erano semplicemente spinti un po’ troppo in là. Più del limite consentito dalle onde, indubbiamente, che nella mattinata di ieri erano particolarmente alte. Sta di fatto che tre fratellini macedoni, rispettivamente di 9, 11 e 19 anni d’età, hanno rischiato di annegare e di perdere la vita a Rimini.
Il fatto si è verificato in corrispondenza del bagno 95 della città di Fellini. Erano circa le 10 quando i tre fratelli, turisti in visita in Riviera assieme al loro papà, si sono avventurati inconsapevolmente in acqua. Attratti dalle onde, i tre volevano semplicemente giocare e godersi il movimento del mare. L’incoscienza, data dalla giovane età, ha fatto il resto.
Mentre il papà prendeva il sole in quinta fila, i fratelli hanno iniziato a manifestare i primi segni di difficoltà in acqua. Trascinati dalla forte corrente, nessuno dei tre è riuscito a tornare verso riva, complice la sottostima del rischio. Fortunatamente, la vigile attenzione del bagnino di salvataggio ha scongiurato il verificarsi di una tragedia.
Giornate movimentate, quelle correnti, in quel di Rimini. Dopo il ritrovamento, in un hotel della Riviera, della figlia della 92enne deceduta ad Arezzo, ieri si è scampata la tragedia grazie al pronto intervento di un bagnino di salvataggio, che ha subito notato quello che stava accadendo in mezzo al mare.
Come svela il Corriere Romagna, Alberto Biagini – questo il nome del bagnino – stava pattugliando la zona col suo moscone, quando si è accorto dei tre fratelli travolti dalla furia del mare. “Non gridavano – ha spiegato l’uomo, da 29 anni impiegato nel salvataggio -. La testa della sorella maggiore, a cui il più piccolo si era ancorato, emergeva appena dal filo dell’acqua. Una mano si alzava debolmente al cielo“.
Sono stati questi i segnali che hanno subito posto in allarme il bagnino, che non ha esitato ad affrontare la furia del mare per raggiungere i fratelli in difficoltà. Le correnti di risacca, tra l’altro, avevano lasciato indietro la sorellina di 11 anni. Dopo averli issati uno alla volta a bordo, partendo da quello di 9 anni, Biagini si è adoperato per scortare i malcapitati a riva.
Scampato il pericolo e riconsegnati i tre al loro papà, il bagnino è stato ringraziato alla stregua di un vero e proprio eroe. “Sono tornati tre volte a ringraziarmi“, ha raccontato agli organi di stampa. Pur non mancando di lasciarsi scappare qualche frecciatina rivolta al papà dei tre.
“Alle famiglie dico di non lasciare mai i più fragili incustoditi“. Questo il commento che Alberto Biagini, bagnino di salvataggio operante al bagno 95 di Rimini, ha fatto rispetto alla vicenda di cui si è trovato protagonista ieri. Una vera e propria frecciatina rivolta al papà dei tre che, ignaro di tutto, prendeva comodamente il sole a riva.
L’altro suggerimento elargito dal bagnino è di non sottovalutare mai il pericolo rappresentato dal mare. “Nessuno guarda più il significato delle bandiere – lamenta -. Serve un’informazione più capillare, anche presso gli hotel e le reception degli stabilimenti“.
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