La regione italiana in cui si beve pochissimo latte ma si consuma tanto formaggio: non ti aspetti minimamente quale possa essere.
Bere latte ogni giorno al mattino, magari accompagnandolo con una tazza di caffè fumante. Sembrerebbe, quest’ultima, un’abitudine che appartiene alla routine della stragrande maggioranza degli italiani. E invece, la rilevazione Istat afferente al 2022 ci restituisce un quadro che, ne siamo certi, non avresti mai neanche sospettato.
Il primo dato che emerge, dando uno sguardo ai numeri, è che le regioni più affezionate al latte siano quelle dell’Italia centrale. Nello specifico, sul podio troviamo Umbria, Lazio e Puglia, tutte con oltre il 50% di risposte positive al sondaggio sul consumo di latte, seguite da Marche, Toscana, Molise e Campania, anch’esse con numeri superiori alla media nazionale.
Quel che non ci si aspetta, a tal riguardo, è che gli italiani meno abituati a consumare latte siano coloro che abitano nelle regioni dell’Italia settentrionale. Quelle, per intenderci, da cui dipende la stragrande maggioranza della produzione di latte bovino.
Il controsenso più impressionante che abbiamo individuato, in quest’ottica, riguarda una delle regioni del Settentrione d’Italia. Si tratta, nello specifico, della regione in cui si consuma meno latte in assoluto. Ed in cui, parallelamente, ci si ingozza di formaggio a volontà.
Qual è la regione in cui si è meno abituati a consumare latte, rispetto alle altre d’Italia? Rimarrai sorpreso nello scoprire che si tratta proprio della Valle d’Aosta.
Nell’immaginario comune, questa regione montana è caratterizzata da pascoli estesi decine di km quadrati e bovini allevati in massicce quantità. Sorprende, quindi, scoprire che solamente il 41% dei valdostani ha “alzato la mano” quando si è trattato di rispondere alla domanda sul consumo di latte.
Poco abituati a bere latte al mattino, gli abitanti di questa regione situata nella punta nord-ovest dello Stivale sono il fanalino di coda per quanto concerne il consumo di latte. Di contro, però, essi compensano consumando a dismisura un prodotto che deriva proprio da questa materia prima: il formaggio. Rispetto alla media nazionale, pari al 20%, i valdostani consumano quotidianamente formaggi in percentuali che si attestano al 32%.
Posto che il caso della Valle d’Aosta è uno dei più singolari che le statistiche abbiano mai messo in rilievo, verrebbe da chiedersi: quali sono le linee guida a cui attenersi? Le quantità, cioè, di latte e formaggio che dovremmo consumare settimanalmente e quotidianamente?
Per quel che concerne il latte, gli esperti consigliano di consumare dalle due alle tre porzioni di latte/yogurt, ciascuna di circa 125 ml. Per quanto riguarda il formaggio, invece, le percentuali cambiano drasticamente.
Se si tratta di formaggio fresco, l’ideale sarebbe di consumare una porzione pari a 100 g all’incirca tre volte alla settimana. Un consumo quotidiano di formaggio fresco, pertanto, è consigliabile solo se la porzione sia inferiore ai 300 g totali indicati settimanalmente.
Per il formaggio stagionato, invece, la quantità si abbassa ulteriormente, arrivando a porzioni di massimo 50 g tre volte alla settimana. Linee guida, quelle appena illustrate, di cui i valdostani sembrerebbero non preoccuparsi minimamente. Considerando le risposte al sondaggio, la quantità di formaggio consumata sarà sicuramente maggiore rispetto a quella consigliata dagli esperti.
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