Hai un figlio che soffre di disturbi alimentari? Il libro che dovreste assolutamente leggere insieme

Hai un figlio che soffre di disturbi del comportamento alimentare? Il libro che dovreste assolutamente leggere insieme.

mamma litiga con figlio
Disturbi alimentari: il libro consigliato per i genitori (Nazionieregioni.it)

In Italia, solo nel 2023, i decessi per malattie legate a disturbi del comportamento alimentare sono stati 3.780. Tra i giovanissimi, i disturbi dell’alimentazione risultano essere la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Fenomeno, peraltro, che appare in costante ascesa dopo l’avvento della pandemia da Covid-19. In modo particolare, la diffusione di malattie di questo genere parrebbe da ricollegare all’abuso che adolescenti e giovani fanno dei social media. Canali all’interno dei quali attingere informazioni su determinati tipi di pratiche è ormai divenuto semplicissimo.

Ma che ne è, guardando il rovescio della medaglia, di tutti quei genitori che, non avendo sperimentato sulla propria pelle cosa significhi un disturbo alimentare, quanto la ferita che lo genera possa essere distante dal mero fattore fisico, si ritrovano a dover gestire figli con questa patologia?

Come riuscire ad essere vicini a coloro che amiamo di più al mondo, senza rischiare di peggiorare la situazione o di inasprire ulteriormente la frattura venutasi a creare? Un libro, edito da Einaudi e scritto da Matteo Bussola, potrebbe essere la ricetta che fa al caso tuo.

Se hai un figlio che soffre di disturbi alimentari devi assolutamente leggere questo libro

la neve in fondo al mare trama
“La neve in fondo al mare” di Matteo Bussola (Nazionieregioni.it)

Spesso, agli interrogativi che ci affastellano la mente, non c’è miglior risposta di quella che si può trovare in un buon libro. Quest’oggi, la tematica a cui approcceremo è delle più delicate: i disturbi del comportamento alimentare, raccontati dal romanzo La neve in fondo al mare” di Matteo Bussola (2024).

I protagonisti principali sono Caetano e Tommy, anche se i personaggi che fanno da coronamento alla loro storia sono molti di più. Un uomo di mezza età il primo, ritrovatosi di colpo di fronte alla verità più agghiacciante di tutte: suo figlio di 16 anni, amante del nuoto, con ottimi voti a scuola, non vuole più vivere.

Si è ridotto pelle e ossa sotto i suoi occhi e sotto quelli della moglie giorno dopo giorno, lasciando che l’anoressia nervosa si impadronisse del suo corpo, fino a che, per lui, non viene disposto il ricovero in ospedale.

Contrariamente a quello che ci aspetteremmo, è Caetano ad affiancare Tommy per tutta la durata del ricovero, mentre la mamma rimane a casa con le due sorelline più piccole. Caetano, tra l’altro, è uno dei pochi padri che si trovano in quel reparto così lontano dalla realtà. O meglio, dalla realtà che lui credeva di star vivendo.

Come si conclude il ricovero del 16enne? Quale piega prenderà il rapporto con il papà, fatto di rumorosi silenzi, a volte scontri, altre volte parole non dette ma intensamente pensate? Solo la lettura del libro vi consentirà di scoprirlo. Noi però, nel prosieguo dell’articolo, vi spiegheremo perché dovreste assolutamente leggerlo.

Perché leggere “La neve in fondo al mare” di Matteo Bussola

Ad un genitore che ami intensamente il proprio figlio può capitare di tutto. Anche di “trovare la neve in fondo al mare“; in un luogo, cioè, in cui la neve non dovrebbe esserci proprio. Che è un po’ la metafora del disturbo alimentare propostaci da Bussola: anche negli adolescenti, coloro che per definizione dovrebbero essere un groviglio ruggente di vita, possono insediarsi, silenziose, la depressione e la volontà di farla finita.

Per capire come fronteggiare la sensazione di impotenza che ciascun genitore prova dinanzi a scenari del genere, per comprendere come si rimane vicini ad un figlio che non riconosciamo più, e che a sua volta sembra non riconoscerci, il libro che devi assolutamente leggere è quello di Matteo Bussola (qui per conoscerne ogni dettaglio).

La chiave di volta, come scoprirai, si annida proprio nei capitoli finali del volume. Quando Caetano, con Tommy ormai non più in pericolo di vita, capisce di doversi approcciare a lui non come se fosse quel bambino che ha conosciuto, e nemmeno quell’adulto su cui ha proiettato aspettative fin dal momento della nascita. Al contrario, deve guardare a lui come ad un adulto “sconosciuto, che rivendica l’inalienabile e incontrovertibile diritto di essere se stesso.

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