Qual è il termine corretto tra “Arancino” e “Arancina”? Risolto finalmente il dilemma siciliano: cosa dice l’Accademia della Crusca.
La disputa tra “arancino” e “arancina” è uno dei dilemmi più discussi in Sicilia, una questione che divide l’isola e che, nonostante i tentativi di risoluzione, continua a generare dibattiti accesi.
Questo eterno quesito linguistico ha trovato nuova vita sui social, dove commenti e discussioni si accendono a ogni menzione del celebre street food siciliano.
Qual è la forma corretta tra “Arancina” e “Arancino”? La questione sollevata sui social che divide gli utenti
Di recente, anche un’icona del web come Chiara Ferragni è stata coinvolta nella diatriba, alimentando ulteriormente il dibattito. Un suo post sui social ha attirato migliaia di commenti da parte di fan e appassionati, ognuno pronto a difendere la propria versione del termine.
Alcuni utenti hanno sostenuto con fermezza che si dica “arancina“, mentre altri, altrettanto convinti, hanno dichiarato che “arancino” sia la forma corretta.
Ferragni, che ha ampiamente dimostrato il suo legame con la Sicilia, ha affrontato la questione in modo diretto. In un video successivo, ha spiegato che la differenza di denominazione dipende dalla zona della Sicilia in cui ci si trova.
“A Palermo,” ha dichiarato, “si dice arancina, mentre a Catania si dice arancino“. Una spiegazione che, pur essendo corretta, ha alimentato ulteriormente le discussioni, con i seguaci che si sono divisi tra chi appoggia la sua spiegazione e chi la contesta.
“Arancino” o “Arancina”? La rivelazione definitiva arriva dall’Accademia della Crusca: tutta la verità
Per mettere fine alla questione, l‘Accademia della Crusca, l’autorità italiana sulla lingua, è intervenuta per fare chiarezza una volta per tutte. La Crusca ha confermato che entrambe le forme, “arancino” e “arancina“, sono corrette, ma il loro uso dipende dalla geografia.
Nella Sicilia occidentale, compresa Palermo, il termine “arancina” è più comune e si riferisce a una prelibatezza culinaria di forma rotonda. Nella Sicilia orientale, invece, intorno a Catania, si utilizza “arancino“, spesso riferendosi a una versione conica che ricorda la forma dell’Etna.
Questa conclusione dell’Accademia della Crusca non solo conferma la legittimità di entrambe le versioni, ma evidenzia anche la ricchezza culturale e linguistica di una delle regioni d’Italia più amate, dove una semplice differenza di nome riflette l’identità e le tradizioni di diverse comunità.
Sebbene la disputa possa continuare a dividere siciliani e turisti, ora almeno è chiaro che entrambe le forme lessicali sono corrette e rappresentano due facce della stessa gustosa specialità.